Release Day: In un chiaro gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo di Roland Schimmelpfenning

 

Quando il treno fu passato, il lupo non c’era più. Venne fuori il sole. Fu l’ultima volta che qualcuno vide il lupo, fu il giorno in cui si persero le tracce del lupo.

 

Editore: Fazi Editore
Data di uscita: 17 gennaio 2019
Pagine: 200
Prezzo: 18.00 €
Acquistalo subito: In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo

In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo un lupo attraversa il confine polacco-tedesco e si dirige verso Berlino. Un manovale polacco bloccato in autostrada a causa di un incidente lo vede e lo fotografa. La sua compagna fa pubblicare la foto. Negli stessi giorni due adolescenti scappano di casa e dalla provincia brandeburghese si mettono in viaggio per raggiungere la capitale, dove sperano di rintracciare un amico; un padre alcolista esce dalla clinica e si mette sulle tracce dei due ragazzi; una madre depressa torna nei luoghi della sua radiosa gioventù; un losco cileno proprietario di un locale tinteggiato di nero ospita i due ragazzini… E mentre la città, coperta di neve, s’impregna di un misto di paura e attrazione verso il lupo e crede di avvistarlo in ogni angolo, l’animale si nasconde, si sottrae, per poi apparire dove nessuno se lo aspetta. Una silenziosa parabola del cercare, del morire, del bere, del perdersi e del ritrovarsi segna il debutto narrativo del drammaturgo tedesco più tradotto al mondo.
In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo è una fiaba metropolitana ambientata sul palcoscenico minimalista della Berlino dei nostri giorni: Schimmelpfennig posiziona i riflettori in modo da illuminare di volta in volta un solo angolo della scena, mostrandoci personaggi incapaci di uscire dalla solitudine del loro cono di luce; sullo sfondo, i fantasmi della DDR incontrano i mostri della gentrificazione.

 

 

Il nuovo anno è appena iniziato, chissà cosa ci riserverà il 2019, sono molto curiosa e speranzosa; mi auguro che sia un anno ricco, anzi ricchissimo di letture interessanti! Oggi esce un titolo da non lasciarsi sfuggire, si tratta di In un chiaro gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo, romanzo scritto da Roland Schimmelpfenning, il drammaturgo tedesco più tradotto al mondo. Il debutto narrativo dell’autore è una storia davvero molto particolare, perfetta per essere letta in questo periodo freddo: Berlino e i suoi dintorni vengono lentamente ovattati da una coltre di neve bianca, mentre fa la sua comparsa un lupo, che come un fantasma appare fugacemente alle persone scatenando una vera e propria caccia per avvistarlo.

 

Forse adesso era nelle foreste a nord di Berlino, nella Schorfheide, ma i cacciatori e i guardiaboschi non trovarono né tracce del lupo né la selvaggina sbranata. Il lupo era scomparso.

 

In un chiaro, gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo un lupo varca il confine polacco-tedesco avviandosi lentamente verso Berlino. Il lupo sarà il protagonista evanescente di questo romanzo, le sue apparizioni fugaci influiranno sulle vicende vissute dai personaggi, mettendo in subbuglio le loro vite già caotiche e soprattutto le loro menti. Il lupo diventa una figura quasi mitologica, fomenta il desiderio e la paura di incontrarlo; c’è chi ne diventerà talmente ossessionato da voler organizzare una battuta di caccia per eliminarlo. Personalmente sono molto attratta da questo meraviglioso animale, mi affascina la sua indole, la sua natura, il suo essere libero e non addomesticabile; avete mai sentito di un lupo costretto ad esibirsi come attrazione in un circo?  Le sue apparizioni sono fugaci ma costanti, quando ci si inizia a domandare se questo lupo esiste veramente oppure se è invece frutto dell’immaginazione delle persone, ecco che viene avvistato da qualcuno, vicino, sempre più vicino alla capitale tedesca. Si avvicina come un’ombra silenziosa, presente ma molto difficile da individuare, che sia simbolo di buon auspicio o di cattiva sorte? A me ha dato l’idea di essere portatore di cambiamento, l’incontro/scontro del lupo con i vari personaggi li ha condotti verso qualcosa di diverso dall’immobilità in cui erano immersi, nel bene e nel male qualcosa nelle loro vite si è spezzato, si è iniziato a muovere rivelando le loro debolezze, fragilità e paure.

 

E poi Tomasz vide il lupo. Il lupo era davanti al cartello, sul bordo della strada innevata, a non più di sette metri da lui. Un lupo, pensò Tomasz, probabilmente un cane molto grande, chi è che lascia libero il proprio cane qui in mezzo. O magari è un lup sul serio?

 

Il lupo viene avvistato per la prima volta da un giovane manovale polacco, Tomasz. L’uomo è bloccato in autostrada da un grave incidente, si prospetta una coda di ore ed ore, è a corto di carburante e rischia di morire assiderato nella macchina che lentamente viene ricoperta dalla neve. Decide di scendere ed incamminarsi verso il luogo dell’incidente per capire meglio come si evolverà la situazione, quando vicino ad un cartello segnaletico vede l’animale, incredulo lo immortala velocemente utilizzando il cellulare. Arrivato a Berlino, con l’aiuto della fidanzata diffonderà lo scatto, contribuendo ad incrementare la viralità del lupo.
Il ragazzo e la ragazza decisero di scappare dal proprio paesino sperduto nella neve. Scapparono una mattina presto, una mattina monotona come tante altre, invece che aspettare e salire sul bus che li avrebbe portati a scuola si diressero nei boschi, senza adeguata attrezzatura, nella speranza di raggiungere un amico a Berlino. Il loro viaggio si rivelò subito molto arduo a causa delle basse temperature e della neve che cadeva in continuazione; inoltre erano spaventati dalla possibilità di incrociare il cammino del lupo. La loro voglia di libertà e cambiamento li spinse ad arrivare in qualche modo fino alla capitale tedesca.

 

La vecchia restò ancora un pò, poi se ne andò. Tomasz sentì i suoi passi lungo le scale. Sognò che davanti a lui, sulle macerie, c’era il lupo. Il lupo stava al centro di quello spazio vuoto e in sogno Tomasz alzò più volte il fucile, poi si svegliò.

 

Il padre del ragazzo scappato di casa abbandonerà la clinica in cui era ricoverato per combattere il suo alcolismo, sceglierà di addentrasi nei boschi per riportare a casa i due fuggitivi. Sarà un viaggio faticoso che lo condurrà a Berlino e lo farà ricadere a picco nelle braccia dei suoi demoni; in compagnia del fratello ed in balia dei fumi dell’alcool forse avvisterà anche lui il lupo.
La madre della ragazza inizialmente non sembra molto toccata dalla scomparsa della figlia, ma anche lei presto raggiungerà Berlino. In città si ricongiungerà con un’amica dell’università, rievocherà i propri ricordi di gioventù con nostalgia e amarezza, pensando alla propria carriera di artista decisamente naufragata.
X e Y sono giovane coppia proprietaria di una drogheria, un negozietto piccolo che vende di tutto un pò e per questo è frequentato da gente di ogni tipo. Y crede che la loro attività lì metta al centro di tutto, dei segreti, delle vita frenetica delle persone, di Berlino. La figura del lupo che si avvicina diventa presto un tarlo per Y, un tarlo che gli roderà l’anima spingendolo ad armarsi e partire per la caccia.

 

Era gente che chiamava la redazione voleva raccontare la propria storia, volevano raccontare di come avevano visto il lupo, e allora il quotidiano mandava da loro la giovane donna.

 

Le vicende dei personaggi danno proprio l’impressione di venire catapultati in una fiaba moderna, una fiaba un pò cupa ma saldamente ancora alla realtà, una fiaba dalle atmosfere che, a mio parere, ricordano quelle scritte dai Fratelli Grimm.
Elementi reali come il lupo, la neve e il bosco acquistano nella narrazione delle meravigliose sfumature mistiche ed evanescenti, regalano al lettore l’idea di trovarsi sospesi tra la realtà e la fantasia. Nonostante siamo immersi nelle vicessitudini di diverse persone, le cui vite sono intrecciate o o si intrecciano durante la narrazione, la sensazione dominante è la solitudine. I personaggi infatti si ritrovano spesso soli con sé stessi, ad affrontare le loro paure, le loro incertezze e i loro demoni. Trovo che lo stesso titolo del romanzo sia molto particolare infatti, non so bene come mai, mi ha fatto venire in mente l’inizio della Divina Commedia. Riflettendo su questo collegamento mi è sembrato che tutti i nostri protagonisti, ed anche il lupo, siano in viaggio verso qualcosa che non è ben chiaro neanche a loro stessi.

 

A volte guardava verso l’altro lato dello stagno. La madre della ragazza era andata via alcuni giorni prima, di sera, la notte stessa in cui i bambini erano stati acciuffati alla stazione. Aveva sentito il rumore della macchina. La radio era accesa. Il televisore era acceso. La donna era sola.

 

La voce avvolgente di Schimmelpfenning ci guida in questo cammino verso l’ignoto, un viaggio verso il cambiamento e verso la scoperta di noi stessi, tra la vita frenetica della metropoli e la solitudine delle gelide lande innevate tedesche. In un chiaro gelido mattino di gennaio all’inizio del ventunesimo secolo è un viaggio tra due mondi opposti che non sembrano poi molto diversi se non si riesce a spezzare la solitudine che ci tiene strettamente abbracciati.

 

 

 

 

 

 

 

 

Desclaimer: si ringrazia l’ufficio stampa di Fazi Editore per la copia omaggio

May the Force be with you!
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